Il 21 febbraio del 2000, come anticipazione dell’album Machina/The Machines of God che uscirà pochi giorni dopo, fu pubblicato il secondo singolo Stand Inside Your Love dei The Smashing Pumpkins.
Per fortuna prima di sciolgliersi, Billy e Co. se ne sono venuti fuori con quest’album e questa canzone. Ma soprattutto, questo video! Non per nulla si aggiudicò il premio come “Miglior Video Visionario” ai VH1 Fashion Awards.
Per certo il video non piacque a Sharon Osbourne che lasciò il ruolo di manager della band: per questo, e per le divergenze di opinione con Billy Corgan. C’era da stupirsi?
Anyway, il video è visivamente un tributo alle illustrazioni di Aubrey Beradsley per la Salomé di Oscar Wilde. Del fatto che nel video come protagonista ci sta l’allora “fidanzata” di Corgan poco ci frega.
Che invece ricordi con una tunica composta di veli e i capelli lunghi corvini l’illustrazione di Beardsley e il finale tragico fluttuante di una delle illustrazioni iconiche dell’opera ci interessa molto di più.
Il regista del video Andrew “W.I.Z.” Whiston è britannico, patria dell’Estetismo e del Dandismo di cui Wilde e Beardsley sono tra i massimi esponenti.
Il video tenta di riprodurre lo stile di Beardsley che concepiva i suoi disegni in una prospettiva tipografica. Troviamo quindi ampie e contrastate campiture bianche e nere, le linee morbide ma definite influenzate dalle stampe bidimensionali del Giappone, luogo tutt’ora dove la calligrafia è una forma d’arte e qualche accenno di quei pattern decorativi che servirono da apripista all’Art Nouveau e/o del Liberty.
Se Aubrey Beardsley è il papà di tali movimenti artistici, possiamo anche dire che è il papà dei moderni graphic designers perchè è a cavallo tra ‘800 e ‘900 che l’editoria e la moda diventano fenomeni di massa. E all’editoria servono designer che sappiano illustrare, impaginare, creare poster, ideare font e alla moda servono pattern, all over e figurinisti. Il grafico nasce quindi con l’industrializzazione che ha introdotto il motore a vapore applicato alla tipografia permettendo a riviste e giornali di aumentare la tiratura delle copie fornendo al nuovo ceto borghese alfabetizzato uno strumento di diffusione delle informazioni.
Aubrey Beardsley nasce nel 1872 e muore nel 1898, ebbene sì a soli 25 anni! 25 anni intensi dal punto di vista biografico e lavorativo. Fortunatamente ci ha lasciato un buon numero di illustrazioni. Tra tutte vorrei ricordare le stampe del meraviglioso poemetto “eroiticomico” di Alexander Pope “Il ricciolo rapito“, un virtuosismo di poesia e lucida follia (“poemetto eroiticomico”: termine inventato per l’occasione che sta a significare la versione slim di un poema ovviamente eroico, ma a sfondo erotico, vi lascio immaginare cosa simboleggia “il ricciolo” e quindi comico).
In entrambe le opere, ed anche nel video troviamo delle tematiche ricorrenti: la toletta con la rappresentazione meticolosa di tutti gli accessori, ninnoli e suppellettili (non dimentichiamoci che per i Dandy il momento della vestizione era una sorta di rito) insieme alla presenza di questi personaggi-servitori mutati in spiritelli più o meno grotteschi e più o meno rassicuranti che aiutano o accompagnano gli attori principali.
In Stand Inside Your Love ritroviamo ovviamente i personaggi principali della Salomè di Wilde, ma la storia si modifica.
ERODE (interpretato da Kevin Davitian, conosciuto ai più per il suo ruolo di Azamat Bagotov in Borat) che qui tiene prigioniera Salomé e non Jochanaan. Nel video è Erode che fa ghigliottinare i due innamorati quando realizza che c’è qualcosa tra i due. In realtà nell’opera, ma nella maggior parte delle versioni di altri autori oltre a Wilde, solamente Jochanaan “perde la testa” e su esplicita richiesta di Salomé. Alcune versioni spiegano che invece sia Erodiade, la moglie del tetrarca e madre di Salomè a volere decapitato Giovanni il Battista, per questioni politiche.
SALOME: (interpretata da Yelena Yemchuk, fotografa) che a mio parere è una Salomè un pò passiva,ma probabilmente a causa della natura sentimentale della canzone. Nel video troviamo infatti una Salomè che è alla mercé di Erode e non il contrario. Soprattutto non c’è nessun : “Give me the head of Jochanaan!”.
JOCHANAAN: (interpretato quindi da Billy Corgan) che qui è una sorta di spirito, di idea. Il suo testone che fluttua in questa superficie nera ci accompagnerà per tutto il video. Spia Salomé, si confonde con il suo riflesso fino a palesarsi nel palcoscenico dove le bacierà i piedi. Più che a Jochanaan, Corgan somiglia al giovane siriano che si uccide di fronte a Salomé per dimostrarle il proprio amore nella tragedia di Wilde. Se una cosa è certa, è che il vero Jochanaan non si sarebbe mai inginocchiato di fronte ad una pagana.
Probabilmente l’idea più forte che accomuna la storia del video a quella dell’opera di Wilde è il fatto che entrambi parlano di una lotta per la comprensione dell’amore. The mistery of Love is greater than the mistery of Death recita la Salomè teatrale e recita il primo fotogramma. La canzone sembra descrivere la paura verso quel senso di responsabilità che ci investe quando realizziamo che proviamo qualcosa che non voremmo mettere in pericolo e quel sentimento di urgenza e irrazionale necessità che ti trovi a subire in forma passiva, come se una cospirazione cosmica abbia tramato alle tue spalle per metterti alla prova.
L’incapacità di gestire tali forze e paure, insieme al fatto che il Jochanaan di Wilde si nega alla bellezza di Salomè perchè l’unica bellezza a cui si inginocchia e quella del suo Dio porterà l’opera teatrale ad un altro tipo di tragedia. Salomé é l’archetipo della femme fatale: astuta, disinvolta, dominatrice e cattiva. Ma non esiste femme fatale senza un uomo inetto su cui far leva ed esercitare influenza. Ed è forse alla fine questa situazione in cui necessariamente l’innamorato sacrifica anche temporaneamente una parte della propria volontà per esperire e lasciar esprimere la coppia attraverso un atto di fede che si può tracciare un parallelismo tra l’innamorato e l’inetto.
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